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Il vento artico ti ha portato su Home » diario di viaggioMagdalenefjord e Raudfjorden - Svalbard – Spedizione polare nell’artico

Magdalenefjord e Raudfjorden

14 luglio: visita al sito storico di Magdalenefjord e sbarco al primo campo base

Dalla nave si sbarca per visitare il Magdalenefjord, con ruderi delle attività di caccia alle balene dei secoli passati. Si raggiunge poi ancora l’80° parallelo e ci sbarcano infine al primo campo base: il Raudfjord camp.

Magdalenefjord

La mattina sbarchiamo al Magdalenefjord: si tratta di un sito importante dal punto di vista storico e quindi protetto e controllato dai custodi.

In quella zona, secoli prima, fervevano le attività per la caccia alle balene, il cui grasso veniva usato per alimentare le lampade. Sono rimasti resti pressoché irriconoscibili di forni. Sulla destra, protetto da un recinto, una sorta di cimitero che ospita circa 200 corpi, sepolti sotto cumuli di rocce.

E’ là che facciamo la conoscenza con la sterna artica, che ci attacca poiché ha le uova proprio nelle vicinanze. Ci allontaniamo assieme alla guida, verso una piccola insenatura.

E’ una bella giornata, il cielo è limpido e non fa freddo. Dalla riva avvistiamo una foca, che si guarda bene dall’avvicinarsi.

Ci si imbarca nuovamente, coi gommoni, per il pranzo. Dalla nave ci avviciniamo a dei ghiacciai, altissimi strati di ghiaccio che si protendono verso il mare.

Un nuovo brindisi suggella il raggiungimento- per noi è la seconda volta- dell’80° parallelo.

Raudfjorden

Sul finire del pomeriggio sbarchiamo col gommone al Raudfjorden, il nostro primo campo base, da cui partire per le escursioni.

Il primo gruppo di escursionisti è sulla riva ad attenderci. Già dalla nave li avevamo visti, imbacuccati per il freddo, nella speranza di essere portati presto al caldo della nave.

Arrivati a riva scarichiamo i bagagli e aiutiamo a caricare i loro. Faccio la conoscenza con Luna, una sorta di Husky di una delle guide, buona e tranquilla, perfettamente a suo agio nel clima artico.

Prima di sistemare i bagagli in tenda le guide ci fanno fare un giro per il campo, a vedere dove sono i bagni per gli uomini e per le donne, l’acqua da poter prendere, la tenda in cui si mangia.

Il campo è circondato dalla neve. Montagne innevate, ghiacciai, laghi ghiacciati, terreni coperti di neve. Il bianco è ovunque.

Ci riuniamo nel tendone per la cena. Su una parete sono affissi i turni di guardia per la notte (bear watching). A me toccano le prossime due. Finisce così la giornata e comincia finalmente la nostra prima notte al campo, nella zona nord di Spitzbergen.

La notte faccio uno strano sogno: un orso polare scuote la mia tenda e io mi domando che fine abbiano fatto i bear watchers… Le Svalbard hanno cominciato a penetrare a fondo in me.

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